mercoledì 4 novembre 2015

LA CANZONE DEL PIAVE


La leggenda del Piave
                                                                   Versi: E. A. Mario Musica: E. A. Mario 
                                                   inno patriotico                      II Piave mormorava
calmo a placido al passaggio
dei primi fanti, il ventiquattro maggio:
l’esercito marciava
per raggiunger la frontiera,
per far contro il nemico una barriera…
Muti passaron quella notte i fanti:
tacere bisognava, e andare avanti…
S’udiva, intanto, dalle amate sponde,
sommesso e lieve, il tripudiar dell’ onde.
Era un presagio dolce e lusinghiero.
Il Piave mormorò:
“Non passa te straniero!”

Ma in una notte trista si parlò di tradimento,
e il Piave udiva l’ira a lo sgomento.
Ah, quanta gente ha vista
venir giù, lasciare il tetto
per l’onta consumata a Caporetto…
Profughi.ovunque dai lontani monti
venivano a gremir tutti i suoi ponti…
S’udiva, allor, dalle violate sponde
sommesso e triste il mormorio dell’ onde:
come un singhiozzo, in quell’autunno nero
il Piave mormorò:
“Ritorna lo straniero!”

E ritornò il nemico
per l’orgoglio e per la fame,
volea sfogare tutte le sue brame…
Vedeva il piano aprico,
di lassù, voleva ancora
sfamarsi e tripudiare come allora.
“No! - disse il Piave – No! - dissero i fanti…-
Mai più il nemico faccia un passo avanti…”
Si vide il Piave rigonfiar le sponde,
e come i fanti combattevan le onde…
Rosso del sangue del nemico altero,
il Piave comandò:
“Indietro, va’, straniero!”

Indietreggiò il nemico
fino a Trieste, fino a Trento…
E la Vittoria sciolse le ali al vento!
Fu sacro il patto antico:
tra le schiere furon visti
risorgere Oberdan, Sauro a Battisti…
Infranse, alfin, l’ italico valore
le forche e l’armi dell’ Impiccatore.
Sicure l’Alpi… Libere le sponde…
E tacque il Piave: si placaron le onde
sul patrio suolo, vinti i torvi Imperi,
la Pace non trovò
nè oppressi, nè stranieri!



4 novembre 1918 : bollettino della vittoria.

Oggi 4 novembre è l’anniversario della fine della prima guerra mondiale, è la festa dell’Unità d’Italia e delle Forze Armate.
Ricordiamo i momenti più importanti della Grande Guerra.
- Nel 1914 scoppiò la prima guerra mondiale, così chiamata perché vi parteciparono tanti Stati europei e due Stati non europei: gi Stati Uniti d’America e il Giappone.
- L’Italia entrò nel conflitto il 24 maggio 1915 e combatté a fianco della Triplice Intesa( Francia, Russia, Inghilterra). L’Italia dichiarò guerra all’Austria per liberare le due città italiane di Trento(Trentino Alto Adige) e Trieste (Friuli Venezia Giulia).
- L’esercito italiano, all’inizio, riportò numerose vittorie, ma il 28 ottobre 1917 fu sconfitto dagli Austriaci e dai Tedeschi a Caporetto. I soldati italiani non fuggirono, ma divennero ancora più forti, si sentirono più uniti e fermarono gli invasori sul fiume Piave e sul monte Grappa.
- Nell’ottobre del 1918, dopo un anno di resistenza sul Piave, l’esercito italiano sconfisse definitivamente l’esercito austriaco a Vittorio Veneto e liberò Trento e Trieste.
- La vittoria dell’esercito italiano fu decisiva, perché con essa la guerra finalmente finì.
Infatti il 4 novembre 1918 l’Austria firmò l’armistizio con l’Italia.

Come fu possibile la vittoria dopo la disastrosa sconfitta di Caporetto?
L’esercito italiano era formato da soldati molto diversi tra loro, che provenivano da ogni parte d’Italia. Essi non si conoscevano e probabilmente non si capivano neppure quando parlavano; a quel tempo, infatti, la maggior parte delle persone era analfabeta, perciò parlava esclusivamente con il proprio dialetto locale. Eppure tra i soldati italiani nacque una profonda amicizia e una grande solidarietà. Essi furono costretti a vivere vicinissimi, per molto tempo, nelle trincee, nella più assoluta immobilità, in attesa che il nemico attaccasse. Tutti soffrivano la fame e il freddo, se si ammalavano o venivano feriti, il più delle volte morivano: i medici non avevano le medicine per curarli; inoltre i soldati provavano una grandissima nostalgia della propria famiglia e del luogo in cui erano nati. Tutte queste terribili sofferenze unirono i soldati, per la prima volta, come fratelli e fece nascere nel loro cuore un forte amore di Patria. Questa forza portò i soldati italiani alla vittoria.

CONSEGUENZE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
La prima guerra mondiale è stata una guerra terribile per il numero di morti, circa 25 milioni: più di 600 mila soldati italiani, oltre 10 milioni di soldati di altri eserciti e moltissimi morti tra la popolazione civile (bambini, donne, anziani) e tra quelli che erano stati feriti.


Oggi le Forze Armate italiane operano in missioni internazionali di pace nei paesi dove c’è la guerra e combattono il terrorismo. In Italia provvedono alla sicurezza dei cittadini e li aiutano quando accadono calamità naturali, come terremoti, alluvioni,…


mercoledì 14 ottobre 2015

PROEMIO DELL'ILIADE

PROEMIO DELL'ILIADE

Cantami, o Diva, del Pelìde Achille
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco
generose travolse alme d'eroi,
e di cani e d'augelli orrido pasto
lor salme abbandonò (così di Giove
l'alto consiglio s'adempìa), da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re de' prodi Atride e il divo Achille

PARAFRASI DEL PROEMIO

O Dea, raccontami in versi l’ira portatrice di morte di Achille,
 figlio di Peleo, che causò moltissime morti tra gli Achei,
 gettò nell’Aldilà prima del tempo le anime di molti eroi coraggiosi, 
e abbandonò i loro cadaveri perché fossero il pasto terrificante di cani e uccelli
 (si compiva così il volere di Giove), 
da quando per la prima volta un violento litigio divise il figlio di Atreo Agamennone, 
re dei coraggiosi, e il divino Achille.

Iliade - Il ratto di Briseide e l'ira di Achille, videolettura 1° parte

Iliade - Ettore e Andromaca, videolettura 2° parte

Iliade - La morte di Patroclo, videolettura 3° parte

Iliade - Achille ed Ettore, videolettura 4° parte

Iliade - Il corpo di Ettore, videolettura 5°parte

venerdì 2 ottobre 2015

Storia e notizie sulla festa dei nonni


Negli Stati Uniti la festa dei nonni è stata istituita nel 1978: su insistenza di una casalinga mamma di 15 figli e nonna di 40 nipoti, Jimmy Carter, allora presidente, ha stabilito che si festeggiassero i nonni la prima domenica di settembre dopo il Labour Day. Questo per onorare i nonni, permettere loro di mostrare ai bimbi quanto li amano e sensibilizzare le nuove generazioni nel comprendere quanta ricchezza possano offrire le persone anziane.
E nel resto del mondo? In Italia la festa dei nonni è stata introdotta nel 2005 con una legge per celebrare il ruolo svolto dai nonni all’interno delle famiglie e della società in generale. La data scelta è il 2 ottobre, giorno in cui la chiesa cattolica festeggia gli angeli custodi. E in effetti i nonni sono proprio degli angeli per i nostri bimbi.
Anche nel Regno Unito si festeggia in ottobre, la prima domenica. In Francia, invece, ci sono due feste separate: una per la nonna e una per il nonno.
La festa dei nonni ha un fiore ufficiale, che è il non-ti-scordar-di-me. Il nome vi indica perchè è stato scelto proprio questo bellissimo fiorellino del colore del cielo, che in inglese si chiama forget-me-not. Non bisogna dimenticarseli i nonni, tanta è la ricchezza che portano!

LA GIORNATA DEI NONNI